Olio extravergine congelato: come comportarsi?

La temperatura di conservazione ideale per l’olio extravergine di oliva è tra i 14 e i 18 gradi, ma con l’arrivo dell’inverno è più facile che l’olio si trovi esposto alle basse temperature. In questi casi può capitare che l’olio si congeli e solidifichi. Si tratta di un processo del tutto naturale. 

L’olio in fase di congelamento si riconosce per la presenza di piccole sfere bianche in sospensione. Con il passare del tempo, se la bottiglia resta sempre a basse temperature, si avrà una completa solidificazione dell’olio.

Può sembrare impossibile che l’olio di oliva congeli, tuttavia, come tutti i lipidi, l’olio extravergine di oliva è composto da acidi grassi che, con la diminuzione della temperatura, congelano rendendolo solido.

Al calare della temperatura, i grassi che compongono l’olio di oliva attraversano due fasi. Tra gli 8 e i 10 gradi avviene la cristallizzazione e si iniziano a formare piccole sfere bianche superficiali. Tra i 4 e i 5 gradi subentra la solidificazione.

Si tratta di un processo che può verificarsi in inverno per gli sbalzi climatici durante il trasporto o per le basse temperature del magazzino in cui l’olio viene stoccato. Ma la solidificazione dell’olio è del tutto reversibile. Mantenuta la bottiglia a temperatura ambiente, l’olio tornerà alla sua normale consistenza e potrà essere nuovamente impiegato in cucina. 

Dopo lo scongelamento si potrebbe osservare un deposito sul fondo della bottiglia. In questo caso è consigliabile filtrare o travasare l’olio per evitare un’accelerazione del processo d’invecchiamento del prodotto.