L’olio secondo PrimOli

L'olio Artigianale

Negli ultimi anni si è assistito ad un rapido evolversi degli stili alimentari sempre più attenti a cogliere i vari elementi che contribuiscono a definire la qualità in termini di “tipicità”: al consumo di prodotti dal gusto sostanzialmente omologato si va sempre più affiancando il consumo di prodotti con una propria marcata identità.

Alcuni prodotti come vino, olio extra vergine, caffè, cioccolato, per i quali l’origine delle materie prime è un fattore fortemente connotante, vengono considerati non solo come mezzo di gratificazione del palato ma anche come occasione di conoscenza ed esperienza. È una nuova filosofia del piacere, connubio tra sensi ed intelletto, che spinge i consumatori più ricercati ad intraprendere un vero e proprio viaggio esperienziale.

PrimOli ha deciso di abbracciare sin dall’origine questa filosofia accompagnando i cultori dei “prodotti gourmet” in un viaggio alla scoperta dell’olio artigianale.

Un olio extravergine si può definire “artigianale” solo se porta con sé una storia da raccontare, la cultura e il saper fare dei luoghi che lo hanno generato, il legame intimo con un areale circoscritto, in una parola, se ha una propria “identità”.

A concorrere a conferire ad un olio una propria identità chiara ed irripetibile, sono molti fattori: ambientali (la varietà del suolo, il clima), agronomici (il periodo e le tecniche di raccolta) e, soprattutto, le varietà d’olive che si sono adattate nel corso degli anni ad ogni specifico areale, ma anche le tradizioni e le esperienze locali.

Al contrario, il profilo organolettico degli oli extra vergine delle principali marche di largo consumo, essendo “tarato” sui gusti di un’ampia platea di consumatori, è standardizzato. Per ottenere questo risultato l’industria olearia si affida alla pratica del “blending” utilizzando come ingredienti oli extravergini provenienti da diverse origini. Ciò non significa che un olio mass-market non sia un prodotto di qualità e che la pratica del blending sia da demonizzare ma, a differenza di un olio extra vergine di singola origine, la sua qualità non è espressione di “tipicità”.

Sotto questo aspetto l’Italia è un prezioso mosaico di “terroir” vocati alla produzione di oli extra vergine artigianali, la cui identità si esprime in un’ampia gamma di sentori caratteristici: erba appena tagliata, mandorla, carciofo, foglia verde, pomodoro, ma anche molte altre sfumature che stimolano a sperimentare i più svariati abbinamenti.

Oli ottenuti da varietà diverse possono essere tanto dissimili quanto i vini ottenuti da diversi vitigni: l’olio ligure ottenuto dalle olive taggiasche ha un sapore fruttato leggero con sensazione di dolce, mentre l’olio tipico della Toscana centrale è pungente ed erbaceo. Gli oli siciliani sono aromatici e profumati, mentre filo conduttore dell’olio del nord della Puglia è la nota di amaro, espressione della cultivar coratina.

Attualmente queste impronte sono codificate nella moltitudine di DOP ed IGP che di fatto coprono pressoché l’intero territorio italiano.

Negli ultimi anni si è assistito ad un rapido evolversi degli stili alimentari sempre più attenti a cogliere i vari elementi che contribuiscono a definire la qualità in termini di “tipicità”: al consumo di prodotti dal gusto sostanzialmente omologato si va sempre più affiancando il consumo di prodotti con una propria marcata identità.

Alcuni prodotti come vino, olio extra vergine, caffè, cioccolato, per i quali l’origine delle materie prime è un fattore fortemente connotante, vengono considerati non solo come mezzo di gratificazione del palato ma anche come occasione di conoscenza ed esperienza. È una nuova filosofia del piacere, connubio tra sensi ed intelletto, che spinge i consumatori più ricercati ad intraprendere un vero e proprio viaggio esperienziale.

PrimOli ha deciso di abbracciare sin dall’origine questa filosofia accompagnando i cultori dei “prodotti gourmet” in un viaggio alla scoperta dell’olio artigianale.

Un olio extravergine si può definire “artigianale” solo se porta con sé una storia da raccontare, la cultura e il saper fare dei luoghi che lo hanno generato, il legame intimo con un areale circoscritto, in una parola, se ha una propria “identità”.

A concorrere a conferire ad un olio una propria identità chiara ed irripetibile, sono molti fattori: ambientali (la varietà del suolo, il clima), agronomici (il periodo e le tecniche di raccolta) e, soprattutto, le varietà d’olive che si sono adattate nel corso degli anni ad ogni specifico areale, ma anche le tradizioni e le esperienze locali.

Al contrario, il profilo organolettico degli oli extra vergine delle principali marche di largo consumo, essendo “tarato” sui gusti di un’ampia platea di consumatori, è standardizzato. Per ottenere questo risultato l’industria olearia si affida alla pratica del “blending” utilizzando come ingredienti oli extravergini provenienti da diverse origini. Ciò non significa che un olio mass-market non sia un prodotto di qualità e che la pratica del blending sia da demonizzare ma, a differenza di un olio extra vergine di singola origine, la sua qualità non è espressione di “tipicità”.

Sotto questo aspetto l’Italia è un prezioso mosaico di “terroir” vocati alla produzione di oli extra vergine artigianali, la cui identità si esprime in un’ampia gamma di sentori caratteristici: erba appena tagliata, mandorla, carciofo, foglia verde, pomodoro, ma anche molte altre sfumature che stimolano a sperimentare i più svariati abbinamenti.

Oli ottenuti da varietà diverse possono essere tanto dissimili quanto i vini ottenuti da diversi vitigni: l’olio ligure ottenuto dalle olive taggiasche ha un sapore fruttato leggero con sensazione di dolce, mentre l’olio tipico della Toscana centrale è pungente ed erbaceo. Gli oli siciliani sono aromatici e profumati, mentre filo conduttore dell’olio del nord della Puglia è la nota di amaro, espressione della cultivar coratina.

Attualmente queste impronte sono codificate nella moltitudine di DOP ed IGP che di fatto coprono pressoché l’intero territorio italiano.

A cosa ci ispiriamo

mission

Diffondere la conoscenza dei tanti “oli artigianali” presenti in Italia, esaltandone le singole identità.
Favorire l’accesso al mondo della produzione degli “oli artigianali” valorizzando le specifiche realtà territoriali.

 

Vision

Accompagnare i cultori dei “prodotti gourmet” in un viaggio esperienziale alla scoperta dell’identità, anche storico-culturale, di un “olio artigianale”.
Gratificare il gusto di tutti coloro che amano l’eccellenza in campo gastronomico.

Valori

Il Bello come espressione del gusto italiano: equilibrio e armonia diretti  ai sensi.
Il Ben fatto come risultato di un lavoro in cui passione ed esperienza sono sostenuti da impegno e responsabilità.

PrimOli innova il mercato

Il Progetto PrimOli nasce nel 1988 dall’intuizione che, anche nel mercato dell’olio extravergine, si andava affermando un nuovo profilo di consumatore sempre più attento a cogliere le varie sfaccettature di gusto di un olio artigianale. Chi, sino ad allora, ricercava il piacere di un olio espressione di uno specifico “terroir” non aveva altra alternativa che rivolgersi direttamente al mondo della produzione. 

Al di fuori di quel contesto l’offerta era infatti ancora appiattita su oli extravergine dal gusto sostanzialmente indifferenziato, soprattutto negli scaffali della grande distribuzione dove l’opportunità di scelta si limitava alla nota del fruttato: “intenso” o “delicato”.

PrimOli coglie questa opportunità e decide di innovare il mercato lanciando, su ampia scala, una gamma di oli extravergine prodotti e imbottigliati nelle più prestigiose zone di origine italiane.

Passaggio fondamentale per la realizzazione del Progetto è stato quello di costruire una rete di rapporti duraturi e diretti con il mondo della produzione di oli artigianali, rapporti che ancora oggi rappresentano il valore aggiunto dell’azienda.

I primi passi di PrimOli anticipano quindi un concetto che di lì a poco sarebbe stato il fondamento della norma comunitaria istitutiva degli oli d’origine protetta DOP/IGP, norma alla quale l’azienda si è subito uniformata.

In pochi anni PrimOli è riuscita a ritagliarsi un ruolo centrale nell’incontro fra Il mondo della produzione e il mercato internazionale interessato alle eccellenze gastronomiche italiane, contribuendo a costruire una nicchia di mercato in cui ancora oggi è protagonista.